È una stradina bianca, quasi un sentiero, costeggiata da siepi di bossi e, più in là, da campi e declivi che diventano monti.
A salirla in silenzio si sente soltanto la ghiaia che cede ad ogni passo, il vento che muove appena le piante, il fresco dell’ombra, dell’acqua, dei fossi.
È solo alla fine, dietro l’ultima curva, che si scopre la grande parete d’avorio, le smerlature, le finestre bifore, il campanile a vela oltre le tegole e il cielo.
Il Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia, circondato dalla quiete e dal silenzio dei boschi, è un luogo a cui si giunge con deferenza, quasi si potesse percepire nell’aria tutto il mistero e la sacralità che avvolgono questo meraviglioso luogo di culto. Sì perché l’origine e la storia dell’edificio coincidono con la tradizione popolare.